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martedì 26 aprile 2011

Una triste esperienza di stage.

E' impossibile abituarsi a certe cose.
Vorrei tanto conoscere i nomi dell'agenzia e dei personaggi citati in questo racconto.

"Ciao.
Ecco il mio stage pre-laurea presso uno studio di grafica a Milano.

Il colloquio era andato bene e mi avevano subito detto che mi avrebbero preso (wow!). Mi avevano anche promesso un rimborso spese (doppio wow! gente seria che non si approfitta dei poveri studenti che devono per forza fare un tirocinio per laurearsi!) e mi avevano anche detto che non c'era bisogno che mi portassi il mio computer (facendo pat pat su un Mac gigante dicendomi "questo è in più." SUPER WOW! ). Insomma, il Paradiso!

Poi però è iniziato lo stage...

La norma era questa.
  • Orario 9.30 - 20.00 (per l'università doveva essere 9.30 - 18.30).
  • Non c'era un computer per me, quindi dovevo portare il mio (e questo è il meno).
  • Non c'era una sedia per me, quindi dovevo stare tutto il giorno su uno SGABELLO (cioè un cesto per i rifiuti capovolto).
  • Se venivano dei collaboratori esterni, non c'era lo spazio per me e venivo relegata in una stanzetta da sola (pure meglio, visto che erano tutti odiosi).
  • Il pranzo mi veniva pagato una volta sì e dieci no (va beh, TANTO C'E' IL RIMBORSO SPESE ALLA FINE...).
  • Non mi hanno mai fatto occupare di un progetto nella sua interezza (un giorno facevo una cosa iniziata il giorno prima da un altro, il giorno dopo un altro stava proseguendo nella cosa fatta da me il giorno prima e così via), tranne per una schifezza in cui dovevo solo mettere 2 righe di testo.

E ora qualche chicca.

  • Prima settimana passata a fare SOLO modelli 3D di libri e librerie, tutto bianco su sfondo bianco (uno dopo un po' diventa cieco ed esce fuori di testa), ma ho detto "va beh, è all'inizio" e ho continuato.
  • Durante il colloquio avevo specificato che, essendo ancora studente, avevo ancora un corso da seguire e che quindi un paio di mezze giornate a settimana sarebbero saltate, ma mi avevano detto "non c'è problema!". Un giorno il capo sclera e mi dice che non era possibile che mancassi così spesso (2 mattine a settimana eh, considerate che il pomeriggio aveva 2 ore in più di lavoro rispetto al contratto...) e che NON AVEVA CAPITO, PENSAVA CHE IL CORSO FOSSE UNA TANTUM (ma sei scemo???).
  • Un bel giorno, davanti a un cliente e a tutti nello studio (me compresa) il capo ha detto, riferendosi a me: "Questo lavoro lo facciamo fare a XXX, che è una stagista scassacazzo."
  • Un altro bel giorno di primavera, momento dell'anno in cui soffro di allergia, a sole 2 settimane dalla fine dell'incubo, ho telefonato per dire che avevo la congiuntivite allergica a mille e che facevo fatica a stare al computer; ecco la telefonata.
Io: "Ciao YYY, sono XXX, volevo sapere com'è la giornata oggi, se c'è un sacco di lavoro o se è più tranquilla, perché ho la congiuntivite allergica e non riesco a stare molto al computer; se c'è tanto lavoro vengo lo stesso, ma se è più calma volevo chiederti se posso rimanere a casa."
YYY: "C'è tanto lavoro, come al solito."
Io: "Ok, allora vengo, non fa niente."
YYY: "No, senti, non venire mai più, NEL RISPETTO DI CHI QUA CI LAVORA SERIAMENTE."
Io: "Ma ti ho appena detto che vengo nonostante la congiuntivite!"
YYY: "Guarda, mi dispiace per la tua congiuntivite, NON VOGLIO ESSERE STRONZO, MA SI VEDE CHE SONO STRONZO DENTRO, non venire più."
Io: "OK."
YYY: "Mandami solo i moduli per l'università da compilare."
Io: "Già fatto." *click*
Li ho sputtanati all'università, chissà se è servito a qualcosa.
Ah, ovviamente non ho avuto nessun rimborso spese!
Ciao!"

venerdì 22 aprile 2011

Pagamento a 90gg?

Cari lettori di CreativeVendetta

Che sia diventato ormai un gioco di strategia in pieno stile Risiko il farsi pagare i prodotti di comunicazione, nei casi fortunati subito (specie ormai estinta, rari esemplari si posson trovare in provincia, nome scientifico dell'animale: rimessa diretta), nella peggiore ma ormai accettata con triste e asservita impotenza il famigerato e dai più temuto pagamento a: 30,60,90 giorni.
Ecco quindi a voi un esempio ruspante e archetipico della degenerazione di questo sistema di pagamento che fonda le sue premesse sull'eccessiva competitività nel settore, sull'assenza di una tutela di categoria professionale che stimoli, motivi e obblighi tutti a farsi "pagare alla consegna" o secondo accordi discussi e scelti tra le parti.
Parto dall'epilogo, una missiva rivolta a sette collaboratori per giustificare (un pò come alle elementari il cane che ha mangiato i compiti) il ritardo di più di 100 giorni oltre i 90 giorni concessi (senza molta possibilità di trattativa) per la risoluzione del pagamento. Rilassatevi, fate un bel respiro, e godetevi questo abominio:

Cara X,

grazie della tua collaborazione e pazienza.

Approfitto di questa tua e-mail per rispondere complessivamente a tutto il gruppo di collaboratori
che mi hai consigliato e che hanno lavorato nei mesi scorsi nella fase di semina del Sistema X che
avrebbe dovuto essere sostenuto anche finanziariamente dalla Federmoda-Confcommercio e che invece
non solo ha rimandato quanto promesso, ma, solo giorni fa, in occasione dell’incontro con il presidente
per impostare la forma societaria, mi ha esplicitamente dichiarato la sua assoluta impossibilità ad
erogare un solo euro.

Se solo avessi previsto questa tegola finora inattesa, non mi sarei esposto per altri tre mesi oltre la data
del primo gennaio che avevo previsto come data di lancio, cosa che ho fatto per raddoppiare fa forza di
penetrazione nel mercato, oltre alla velocità di visibilità e diffusione e alla possibilità di sviluppo di servizi
da fornire alle oltre quarantamila imprese del target destinatarie, facendo sviluppare ora un formidabile
programma di social network professionale particolarmente sofisticato reso estremamente semplice anche
per chi non ha mai navigato.

Ma non tutto il male vien per nuocere, perché come tu stessa hai avuto occasione di assistere, l’altro giorno
ho ricevuto la  proposta di un investitore che avendo saputo dell’inserimento della funzione del social network,
ha chiesto di diventare partner per una funzione parziale del Sistema e giovedi prossimo siamo da notaio
per concludere con una specifica società.
E cosi seguiranno altre società di rami d’azienda di questo complesso e ampio programma di servizi che ho
integrato nel corpo centrale del Sistema Key, dove le suddette associazioni patrocinanti mi impediscono di
avere altri partner al di fuori di loro.
Tra le suddette previste società satelliti, ci sarebbe anche quella x First, cioè quella riguardante i mille e mille
video che cominceremo a girare fin dal prossimo mese sia in saloni che lungo molte shopping-street, non solo
milanesi e presso showroom, imprese e artigiani (d’ora in poi tutte previo prenotazione e non più gratuite
come invece tutte quelle girate fino ad oggi).

Ma venendo al sodo, mi auguro che il gruppo di operatori che hai selezionato , sicuramente penalizzati
dall’imprevisto ritardo possano mantenere fiducia nel programma sospeso solo provvisoriamente perché,
come ho sempre detto, avrei saldato tutti dopo i tre mesi convenuti, corrispondenti alla data del previsto
momento di lancio ovvero di inizio di incasso.
E mi auguro anche che possano accettare questo ulteriore rinvio di trenta giorni, a fronte del quale ritengo
giusto compensare il disagio con un interesse decine di volte superiore al tasso bancario subito se comparato
ai giorni di ritardo relativo, cioè dal 5 al 10% secondo i casi, e solo per chi può cortesemente permetterselo.

Per chi invece non accetta sarò in condizione di affrontare il caso e dare risposta certa e scritta solo dopo la
suddetta fine della settimana prossima, quando avrò concluso la società.

Non è uso comune compensare  ritardi di pagamento, soprattutto in periodi di profonda e prolungata crisi
come questo durante il quale il lavoro, quando c’è, è pagato tutto solo con ritardi inenarrabili – sempreché
la crisi non impedisca totalmente qualsiasi pagamento – come d’altr’onde hanno fatto con me le istituzioni.

Una differenza profonda, per fortuna (e, permettetemi, anche per intuizione, tenacia e imprenditorialità,
nonostante sia solo un professionista come voi) c’è tra il clima generale che grava sulle imprese e il vento in
poppa che ha il mio programma (…ma appena parte, settimana prossima, finalmente).
Ma non solo sono profondamente avvilito di trovarmi per la prima volta in questa incresciosa situazione che
affronto solo ora perché solo ora sono in grado di dire qualcosa e non prima (non era disinteresse, ma
mancanza di entrate promesse, ma anche di risposte chiare, ora purtroppo negative ma…chiare e quindi
devo affrontare da solo e con imbarazzo la situazione in cui ho messo voi e Francesca), ma mi sento
impegnato ancor più a offrirvi le molte e “sicure” imminenti opportunità di lavoro frequente e continuativo.
In tale attesa vi prego di accettare nuovamente le mie più sentite scuse e i miei più cordiali saluti.

Mr. X

P.S. – Scusate l’abbondanza della lettera, ma non mi son mai trovato in una situazione così spiacevole.


Toccante vero? Vi stupireste se vi dico che dopo questa lettera questo sedicente imprenditore non ha più dato segno di vita? Il problema purtroppo è capitato e può capitare di nuovo, si potrebbe addirittura delineare il profilo psicologico dell'inculatore, quello per capirci che non parla mai chiaro e non viene mai al sodo, che coinvolge in imprese alla brancaleone facendo pressione su future ricchezze e sbandierando prospettive per il futuro quando in realtà si starebbe bene tutti se si pagasse quello che si chiede, preferibilmente facendosi i conti in tasca prima di far lavorare delle persone.
Al momento è in atto un'azione legale nei confronti di questo personaggio, speriamo di avere un epilogo positivo. In ogni caso vi farò sapere in privato nome e cognome a chi fosse interessato, in modo che non ricapiti più.

Un abbraccio a todos.
Esasperato.