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lunedì 14 febbraio 2011

The Mob

Mi hanno mandato una storia che ha dell'incredibile.
Uno stage non retribuito in una delle società che ha avuto, per un periodo, praticamente il monopolio  dei "videoclip che contano".
Ho dovuto omettere molti dettagli agghiaccianti per non rendere identificable la fonte.

Se avete altre testimonianze su The Mob non esitate a contattarci.


"Ciao, stage non retribuito di sei mesi alla T.M.2005, meglio nota come The mob. Produttore Alan Vele, il regista di punta è Cosimo Alemà.
Il produttore continua a fare lo stesso con un botto di poveracci che gli capitano sotto. sfruttano la gente in produzione per un tot e poi vai con un bel calcio in culo.
Fanno videoclip per la warner, spot per la fox e gli piace fare un sacco gli alternativi, ma sfruttano a bestia. Attenzione!


lo stage era nel reparto produzione, ma in realtà facevo di tutto, anche scaricare i cessi del camper. Il primo video a cui ho partecipato era anche di un gruppo che mi piaceva molto, lavoro dalle sette di mattina fino alle 14 del giorno successivo!
Il budget dei lavori era medio alto, mi pare che per il video degli XXXXX si aggirasse sui ventimila euro. il regista di solito prendeva 1000 euro a video, il segretario di produzione arrivava sui mille euro al mese, dipendeva dai lavori. 

In media fanno 7/8 videoclip al mese, ma io non prendevo una lira, anche se promettevano sempre di darmi un tot. nel senso mi dicevano, per questo avrai 50 euro "prima o poi". 
Assurdo come ero ingenuo.
Il rimborso spese me lo davano, sia per la benzina che per comprare le cose, ovviamente almeno quello.
i ritmi erano massacranti, non c'erano orari di sorta. partivi la mattina alle sette e finivi chissà quando, minimo alle dieci di sera, di solito non più di una settimana. 

A parte il film "At the end of the day", che è stato massacrante, girato in pieno agosto in una location assurda, ci caricavano come muli per trasportare cose su un terreno polveroso in salita. Un massacro.
Sicurezza sul lavoro zero. "






4 commenti:

  1. Io non lo vedo così incredibile. Quello che spaventa è la qualità della produzione. Ho visto il trailer di "At the end of the day" e risulta un film assolutamente godibile. Se davvero le cose stanno così, meriterebbe che il pubblico boicottasse le sale, fosse anche che l'unico ad aver subito questo trattamento era solo l'autore di questa testimonianza.

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  2. Neanche io la vedo cosi tragica, le cose si sanno, e io che vorrei lavorare in questo campo sono consapevole di queste cose. Pare che hai scoperto l'acqua calda. Per quanto riguarda il tuo stage non retribuito dovresti chiedere direttamente a The Mob, e bisogna vedere che accordi hai fatto prima di entrare nello staff.

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  3. ah, la dura vita del runner...assurdo chiamarlo stage, e' la pura normalita', la gavetta...
    ovunque e' cosi', per ogni film, video.
    con the mob, poi....

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  4. E bravo Alemà, che insieme ai suoi soci fa tanto l'alternativo e poi sfrutta le persone come muli, tanto per parafrasare l'autore dell'annuncio.
    Voi dite che tutto ciò è la normalità ma trovo agghiacciante che lo si prenda come la norma. Allora anche gli schiavisti nel sud dell'America dell'800 erano la norma. E so di cosa parlo, perché anche io ho fatto lavori di questo genere in questo settore: inutili sia economicamente che dal punto di vista dell'esperienza nonché dannosi dal punto di vista della salute.

    Jo

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